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La Quarta Teoria Politica ( 4TP ) in Italia rischia di restare un capolavoro incompiuto, una sorta di
Pietà Rondinini, Quella del grande scultore Michelangelo Buonarroti. Così il movimento italiano per
un mondo multipolare che si sta cristallizzando attorno alla stessa 4TP in modo eterogeneo,
confuso e non sempre riferito alla visione opposta alla stessa 4TP, corre il rischio di materializzarsi
come un quadro dispotico e naia tipico del genio pittorico di Antonio Ligabue, nel segno del
parlamentarismo elettorale nella conseguente generazione di nuovi soggetti politici alternativi. Tali
soggetti politici, faranno solo il gioco del totalitarismo liberale verranno ingurgitati dal suo Potere,
come l’esperienza storica di altri soggetti populisti quale la Lega e i M5S ci hanno storicamente
dimostrato.
Infatti, la loro trasformazione in tecnocrati del Potere dimostra chiaramente che la tecnocrazia non
è la debolezza del Potere ma regìa magna globalità del Potere stesso.
Quello che manca oggi in Italia in quel segmento dell’Area Nazionalpopolare che attualmente in
modo variopinto la visione multipolare è la presenza di u Uomo come Alain de Benoist,
considerato da Aleksandr Dugin il “padre della 4TO”, durante uno dei suoi colloqui con Diego
Fusaro visibile su YouTube.
Un solo Uomo come de Benoit, sarebbe in grado di garantire pienamente “ in comunità ideale” la
piena transizione ideologica – e soprattutto sociologica – dal conglomerato strutturale “ a fascio”
proprio della Rivoluzione conservatrice e del fascismo sociale alla visione imperiale, organica e
indoeuropea della nuova Civiltà- Stato Europa, il nuovo Imperium.
In realtà, un tale Uomo era già esistito in Italia, ma il fato ce lo portò via troppi prematuramente.
Stiamo parlando di Adriano Romualdo (1940-1973 )il discepolo prediletto di Julius Evola. Adriano,
sapendosi intelligentemente differenziare da certe posizioni affettive del suo maestro nei confronti
dell’Ancien Régime, si rese capace di dare “ braccia e gambe” alle teorie del pensiero evoliano
nell’ambito culturale della destra extraparlamentare italiana degli anni ’60 e ’70.
Adriano, attraverso una profonda unità tra teoria e azione, come anche tra visione aristocratica e
organica del pensiero coniugata ad una profonda conoscenza della realtà etnosociologica dei
popoli indoeuropei e al loro desiderio di giustizia sociale, si colloca indubbiamente tra i precursori
storici e metapolitici della 4TP.
Dalla morte di Romualdo ad oggi, l’Area nazionalpopolare soffre ancora nell’ansietà di essere
orfana di Lui, grande ed ineguagliabile personaggio, nonostante nel corso dei successivi
cinquant’anni siano affacciati sulla sua soglia una serie di “ personaggi minori” – a volte colti e
strutturalmente organiche a volte dotati solo di grande ambizione, buona analisi politica, ed elevato
senso organizzativo – ma incapaci di coalizzare la frammentazione tipica della Terza Teoria
Politiconi un suo superamento ideologico, volto a cavalcare la tigre del Postmoderno.
Queste cose e questi fatti, li continuiamo a riscontrare anche oggi in diversi fautori della 4TPe nel
multipolarismo, nei quali, il loro passaggio dalla 3TP alla 4TP è avvenuto solo a parole e non nei
fatti. Anche se, onestamente, riconosciamo che è difficile per molti di loro cambiare il loro modo di
essere e di vivere da un punto di vista sociologico, dopo aver essi agito sempre sempre
individualmente senza un serio coordinamento politico strutturale, ed essersi specchiati per
decenni nei modelli tipici dei combattenti dello “ Schwazer Orden” o di quelli della “ Generazione
che non si è arresa”, i quali però si resero quasi sempre organicamente antagonisti ai capricci
dell’individualismo sia nella pratica sia nell’azione.
L’ideologia della 4TP infatti fa ancora fatica a farsi breccia, ad attecchire e a mettere radici
profonde in un mondo ancora legato – anche se in un modo più sociologico che ideologico, più
romantico che reale – al “me ne frego” e al “cameratismo” delle Waffen, della Decima e delle BN, la
cui alternativa oggi appare il mondo dei “consimili” che non ha ancora modelli recensite non la
Guardia di Ferro di Codreanu, per poi scendere attraverso molti secoli agli Ordini Militari
cavallereschi medioevali oppure alle Legioni di Roma, i quali però sono troppo lontani dalla realtà
dell’oggi.
Per finire questo Corsivo, ci sentiamo di fare appello a tutti quelli appartenenti all’Area
nazionalpopolare che si che si ritengono evolianie/o ordinivisti e vogliono essere coerenti nella “
continuità ideale per il bene della causa”. A loro affermiamo con sicurezza che la scelta per la 4TP
deve essere dominante, univoca, totale. E’ necessario cambiare radicalmente paradigma e
assumere in toto e senza tentennamenti la realtà verticale e aristocratica dell’Imperium.
Nessuna Rivoluzione infatti – seppur conservatrice e su scala mondiale, ma comunque figlia della
Modernità in senso ontologico – , sarà in grado di reggere l’urto del Postmoderno, perché il
Postmoderno è il distruttore della Modernità, delle sue certezze, della sua metafisica, dei suoi
archetipi e delle sue ideologie.
Solo la realtà escatologica dell’Imperium sarà in grado di annientare il Postmoderno in modo
radicale, attraverso il Soggetto Radicale, perché i Soggetti Radicali sono inviati per annunciare
nelle loro vite e all’interno delle società occidentali la realtà apocalittica dell’Imperium. Si, perché la
realtà dell’Imperium min primis un’Apocalisse interiore, un caos primordiale capace di generare un
kosmos spirituale, ossia una struttura organica interiore agli antipodi dell’individualismo
egocentrico, che poi verrà annunciata dai Soggetti Radicali come Apocalisse planetaria per il
ritorno del Divino e del Sacro nel mondo. Tutto questo nella reale, vera, sola ed unica prospettiva
multipolare delle Civiltà-Stato, le quali saranno il trionfo di un nuovo comunitarismo etnosociale,
nonché la morte delle democrazie liberali, del capitalismo dell’egemonia planetaria dei signori
dell’oro e transumani di Davos.
di René-Henri Manusardi
Fonte: IL BARDO DI DASHA

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