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di Francesco Torriglia

“La bellezza salverà il mondo”., dall’ ‘idiota” di Dostoevskij. 

A guardarci in giro, osservando l’arte moderna, a sentire la musica di oggi, guardando l’architettura  attuale, viene da pensare che si fa di tutto per diffondere bruttezza e condannare il mondo e gli  uomini. 

Ma è così? Facciamo un breve excursus storico sull’architettura, partendo dal Rinascimento. 

L’architettura rinascimentale adottò norme precise: la regolarità, la simmetria, la proporzione. Un  esempio può essere offerto dal Palazzo Rucellai a Firenze. La facciata ha un disegno regolare: le  finestre si susseguono, infatti, a intervalli regolari e sono sempre poste al centro fra due pilastri. Caratteristiche principali dell’architettura rinascimentale sono infatti la sensibilità verso il passato  antico, la ripresa degli ordini classici, l’articolazione chiara nelle piante e negli alzati, nonché le  proporzioni tra le singole parti degli edifici. 

l rinascimento è considerato una riscoperta dell’antichità ed è stato vissuto in tutti i settori del  pubblico, specialmente in Italia: cultura, arte, istruzione e anche in architettura. Cosa distingue  l’architettura rinascimentale e cosa possiamo imparare da essa per il moderno settore delle  costruzioni? 

Il paese natale del rinascimento fu l’ Italia. Da lì, questo movimento culturale, intellettuale e  artistico si è diffuso in tutta Europa. Il periodo di tempo varia da regione a regione, ma è  approssimativamente applicato al 14 al 17 secolo. 

A differenza del gotico, ad esempio, per concentrarsi su metodi di costruzione nuovi e il più  magnifici possibile, i costruttori del rinascimento hanno richiamato i vecchi modelli. Soprattutto le  forme e le strutture dei tempi antichi , come gli edifici romani e greci, furono una fonte di  ispirazione. Capolavori antichi come il Pantheon sono stati meticolosamente studiati e gli architetti  hanno deciso di reinterpretarli e migliorarli utilizzando metodi innovativi. 

L’architettura degli edifici è facile da distinguere dalle epoche precedenti: Se sembra molto  simmetrico e ordinato , di solito è un edificio rinascimentale. Perché i principi matematici, come la  simmetria, erano incredibilmente importanti qui. I costruttori hanno anche ripreso questo dai loro  antichi modelli. 

Il progresso tecnico è anche più che chiaro nelle strutture dei capolavori rinascimentali. L’idea di  cupole, archi e colonne antiche è stata ulteriormente sviluppata e ampliata. Così, ad esempio, è  stata realizzata la cupola del Duomo di Firenze , progettata da Filippo Bruneleschi: un vero  capolavoro di ingegneria. 

Come l’architettura gotica che l’ha preceduta, gli edifici del periodo rinascimentale erano  solitamente ricchi di decorazioni e numerosi dettagli. Le sculture in particolare hanno mostrato  l’abilità tecnica dei costruttori. Nell’architettura rinascimentale, nulla è stato costruito senza una  ragione. Ogni scultura o linea, non importa quanto piccola, aveva un significato simbolico e spesso  un background politico. Ogni edificio rappresentava il potere e l’influenza dei rispettivi sovrani e  istituzioni: Sei dove vivi. 

Il segno distintivo del rinascimento non può essere trovato solo nella costruzione di singoli edifici.  Ha portato ordine nella pianificazione urbana spesso piuttosto casuale del Medioevo. Ad esempio, 

Firenze è stata riprospettata da Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti geometricamente e più  razionalmente per organizzare al meglio la città. Altro che città a 15 minuti. 

Nel rinascimento, quindi, l’architettura sacra si è fusa con l’innovazione : una cosa davvero  eccitante. Diamo un’occhiata più da vicino alle strutture tipiche. Il nostro viaggio, come quello del  rinascimento stesso, inizia nella bellissima Italia. L’era del rinascimento ha avuto origine in Italia e  si è diffusa in tutta Europa. Che si tratti di arte, architettura o cultura: Ha avuto un’influenza di vasta  portata sulle persone e sul loro modo di vivere. 

Vediamo ora l’architettura moderna. 

In questi anni la quasi totalità dei libri sull’architettura iniziano descrivendo il disinteresse del  pubblico per la nuova architettura. Oggi sappiamo che fu proprio quel disinteresse, peraltro voluto,  a permettere la crescita di un’architettura “brutta” ed ostile all’uomo. 

Un’arte che ha bisogno di una propaganda aggiuntiva per essere notata ed apprezzata non è arte.  Il disinteresse del pubblico viene una causa ben precisa: istintivamente (che è poi quello che  conta) ci si allontanava da un’architettura che non era accettata ma subita. Appunto perché  nessuno può chiudere gli occhi di fronte all’edilizia, tutti cercava di non vedere, ignorano le brutture  compiute sia dai palazzinari sia dagli architetti che aspirano alla notorietà ed a passare alla storia.  Possiamo dire:il sonno della ragione produce mostri.  

La cultura degli architetti moderni è troppo spesso legata alla loro cronica polemica.Lottando  contro l’accademismo falsario e scopiazzatore, essi hanno più volte, sia pure inconsciamente,  dichiarato il loro disinteresse per le opere autentiche del passato, ed hanno così rinunciato a trarre  da queste l’elemento conduttore vitale e perenne senza il quale nessuna nuova posizione  d’avanguardia si amplia in una cultura. 

Les yeux qui ne voient pas”, gli occhi che non vedevano la bellezza delle forme puriste, oggi non  vedono e non intendono le lezioni dell’architettura tradizionale. … Ne è venuto fuori un mostro  senz’anima, un cadavere del quale non si può evitare la putrefazione, un aborto che prolifera  escrescenze tumorali 

“… Tutte le città più belle del mondo, Roma Eterna compresa, stanno per essere distrutte dalle  immagini aliene di un’Architettura autoproclamatasi ‘contemporanea’. La distruzione intenzionale,  che sembra una componente necessaria del Culto della contemporaneità, sta facendo più guasti di  tutte le Invasioni barbariche” ( Roger Scruton ) 

Ma da dove nasce questo ideale du bruttezza? Possiamo dire senza tema di smentita dalla Scuola  di Francoforte. 

La Scuola di Francoforte è una scuola sociologico-filosofica di orientamento neo-marxista. Il nucleo  originario di tale scuola, formato per lo più da filosofi e sociologi tedeschi di origine ebraica,  emerse nel 1923 nell’ambiente del neonato “Istituto per la Ricerca Sociale” (Institut für  Sozialforschung) dell’Università Johann Wolfgang Goethe di Francoforte sul Meno, in Germania,  sotto la guida dello storico marxista Carl Grünberg. Il nucleo successivamente si ampliò per  numero di studiosi ed ambiti di ricerca. Il primo periodo di attività della scuola si inquadra nel primo  dopoguerra, tra gli anni venti e gli anni trenta; all’avvento del Nazionalsocialismo il gruppo lasciò la  Germania e si trasferì dapprima a Ginevra, poi a Parigi e infine a New York, dove continuò la sua  attività. Dopo la seconda guerra mondiale alcuni esponenti (tra cui Adorno, Horkheimer e Pollock  ed altri criminali dell’estetica) tornarono in Germania per fondare un nuovo Istituto per la ricerca  sociale.  

«Ciò che la musica estremista percepisce è la sofferenza umana senza trasfigurazione. La  registrazione sismografica dello shock traumatico diventa, allo stesso tempo, la legge tecnico strutturale della musica. Ciò impedisce la continuità e lo sviluppo. Il linguaggio musicale è  polarizzato a seconda del suo estremo; da un lato verso gesti che richiamano lo shock di 

convulsioni del corpo, dall’altro verso l’immobilità cristallina di un essere umano la cui ansietà ne  causa il congelamento sui suoi binari. La musica moderna vede come suo obiettivo l’oblio  assoluto. Il messaggio di disperazione che sopravvive al naufragio, l’elogio, la messa in pratica del  nichilismo. Lo stesso avviene anche nelle altre arti, pittura e architettura. 

Questa visione dell’arte moderna come produttrice di verità solo attraverso la negazione della  forma estetica tradizionale e delle norme tradizionali della bellezza (poiché sono divenute  ideologiche) è tipica di Adorno e della Scuola di Francoforte.

Viene percepita da coloro che  condividono l’idea di una società moderna come qualcosa che rende obsolete le concezioni  tradizionali e le sue immagini di bellezza e armonia.  

“Una parte considerevole di questa intellighenzia giudaico/tedesca, fra cui lo stesso Adorno, “ ha  preso alloggio presso il « Grand Hotel dell’Abisso», un bell’Hotel, fornito di ogni comfort, sull’orlo  dell’abisso, del nulla e dell’insensato. E la visione giornaliera dell’abisso, tra produzioni artistiche e  pasti goduti negli agi, che può solo accrescere la gioia procurata da questo raffinato comfort» (Die  Zerstörung der Vernunft, Neuwied 1962, p. 219), disperdendo ogni idea di sacro e metafisico,  rinunciando ad ogni idea tradizionale e facendo da apripista ai criminali sul piano politico ai vari  Soros e Schwab che portano avanti una visione neo-malthusiana, anti umana. 

Come sempre l’arte, o presunta arte come nel caso dell’arte moderna, vengono prima e portano  avanti le ideologie. Oggi nessun architetto studia più la sezione aurea.  

Dal Partenone agli acquedotti romani, dalle cattedrali gotiche alle chiese barocche: da sempre la  matematica ha messo i suoi strumenti a disposizione della scienza del costruire e ne ha ricavato  spunti per nuove speculazioni. A sua volta, con l’aiuto della matematica, il progetto architettonico  ha sviluppato i canoni e le norme che mirano al raggiungimento della perfezione estetica.

Nel De Architectura, Vitruvio spiega che la simmetria «consiste nell’accordo armonico delle parti dell’opera  stessa e nella loro corrispondenza fra ciascuna parte singolarmente presa e la configurazione  complessiva». 

Oggi nessun architetto segue più questi principi: abbozza la parete di un grattacielo di 50/10 metri  e ordina ad una ditta specializzata “ una parete continua” di vetro ed il gioco è fatto. Il tutto in conformità con le idee del modernismo e del brutto. Non è più tempo del “Bello è Buono”  la kalokagathìa (in greco antico: καλοκαγαθία?) è l’ideale di perfezione fisica e morale dell’uomo.  

Francesco Torriglia

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