di Francesco Torriglia
Le società borghesi stanno marciando inesorabilmente verso un
annichilente baratro cosmopolita e mondialista, ma non lo fanno in
virtù di una presunta de-ideologizzazione, bensì proprio per effetto
del condizionamento e del lavaggio del cervello prodotti dall’unica
ideologia attualmente egemone sul pianeta, ovvero il liberalismo e il
perverso meccanismo finanziario-capitalistico che ne deriva.
Insomma una impressione del sistema stesso.
Quindi per combattere ciò bisogna andare oltre alle sagre dove i
guru e i finti tribuni del popolo, ci dicono che per cambiare
dobbiamo andare in pellegrinaggio a piedi a Roma e gridare ai ladri
di andarsene. Non se ne andranno.
L’unico risultato sarà quello di
creare nuovi aspiranti alle prossime elezioni.
Quindi bisogna darsi delle idee forza vincenti che non sono da ricercare nei musei ne’ nella valigia dei ricordi, ma in una dirompente energia vitale e
metafisica che con un linguaggio nuovo elabori quelle soluzioni
logiche, non condizionate da nostalgici, ne’ da interessi di
bottega,ne’ da ideologie.
La via è altra: Formiamo delle Comunità di Popolo, non di
massa.
Delle Comunità “aperte”, senza i paletti ideologici del secolo
scorso, che parlino di comunicazione ed estetica ed arte, che
consentano di individuare gli indirizzi di lotta che possano uscir fuori
dal pressappochismo inutile e dannoso portato avanti dai partiti e
movimenti che hanno voluto rappresentare il Popolo con risultati
pari a Zero.
Riconquistiamo il Territorio anche geograficamente inteso, sentirne
la consonanza, viverne le pulsioni al di fuori delle ideologie. Noi
vogliamo e dobbiamo fare politica al di là dei sentimenti e dei
“risentimenti” nietzscheanamente intesi; astenersi dal parlare dei
Giuda da tre denari che, tradendo gli elettori hanno fatto
mercimonio delle Idee è a dir poco riduttivo. Ed è altrettanto
riduttivo, oltre che idiota, andar dietro agli strateghi dello strapuntino
ed ai ciarlatani del “ meno peggio”.
Nello scenario esistente e nella dimensione attuale, caratterizzata
dall’appiattimento omologo di tutte le formazioni partitiche sulle
posizioni di servaggio nei confronti delle centrali socratiche
sovranazionali.
E’ il momento di dare un calcio in culo al Sistema, superando la
diatriba destra/sinistra e centro.
Noi siamo quelli che al sistema preferiscono le due colonne.
Quelli che sognano un nuovo disordine mondiale, perché “solo da un grande caos potrà nascere una stella”.
Quelli ai quali l’Occidente è un punto cardinale e il Mediterraneo non solo un mare.
Quelli che le Borse ce l’hanno sotto gli occhi per l’insonnia e il
Pensiero Unico è un nuovo modello di dichiarazione dei redditi e
perciò evadono le tasse.
Noi antiborghesi, noi non moderati, noi antiliberisti, noi viandanti del
sentiero della quarta via, quella della Quarta Teoria Politica.
Siamo Ribelli! “ Ribelle è il singolo, l’uomo concreto che agisce nel
caso concreto. Per sapere cosa sia giusto, non gli servono teorie,
ne’ leggi escogitate da qualche giurista di partito. Il ribelle attinge
alle fonti della moralità ed etica non ancora disperse nei canali delle
istituzioni. Purché in lui sopravviva qualche purezza, tutto diventa
semplice”.
Essere antagonisti, oggi, significa battersi contro il disegno
globalizzante, espresso non solo dalle grandi banche internazionali,
dal Fondo Monetario e dalla stessa Banca Mondiale ma anche dalle
grandi holdings e dai manovratori dei cosiddetti “fondi comuni”, per
riaffermare la sovranità politica e l’indipendenza dei Popoli – anche
e soprattutto europei – dalla soggezione anglo-americana.
Combattere chi controlla la droga di cellulosa di Hollywood, la
pubblicità che quotidianamente invade le case degli italiani, dove il
prodotto reclamizzato deve essere necessariamente green, sia si
tratti di biscotti o di auto, dove gli attori di tale pubblicità sono
necessariamente donne obese, coppie gay, transessuali facendo
credere ai povere idioti teleutenti che questa sia la normalità. Una
“normalità” imposta dal Dominio che decide per loro cosa sia bello e giusto.
Un tale tipo di battaglia non può neanche concettualmente
essere combattuta dai neo o post-comunisti o post fascisti residuali,
questi ultimi identificandosi come truppe camerate della NATO e gli
altri essendo dottrinarialmente internazionalisti. E i fini della Terza
Internazionale propugnavano quello che oggi pretende imporre il
capitale finanziario mondiale: un governo unico e un’economia
unica e padrona. In breve il Villaggio Globale…..
Noi che amiamo le donne libere, libere dalla gabbia in cui il
femminismo, il maschilismo e il fanatismo le hanno rinchiuse.
Vogliamo rettificare la figura femminile secondo uno stile di
sincerità, chiarezza, coraggio e libertà interiore, perché possano
percorrer la strada della fierezza del proprio intelletto e della propria
bellezza, da esprimere nella purezza del fine, perché possano
riappropriarsi del ruolo di madre e amante, riconfermando quello di
creatura indipendente.
Ecologia? Difesa oggi dalla gretina di turno.
Il mondo naturale non è patrimonio di tutti, ma ben di più; è di migliaia d’anni anteriore alla nostra specie.
Se proprio si vuol parlare di appartenenza è l’umanità che appartiene alla natura, e non viceversa.
L’imperativo è riappropriarsi delle proprie radici, che affondano nel
verde dei nostri monti, dei nostri boschi e nelle nostre valli.
Dobbiamo conseguire lo sviluppo individuale e collettivo all’interno
della società per scongiurare ed impedire l’esercizio di qualunque
ingiustizia o sopruso, individualo o collettivo, che potrebbe scaturire
dall’interno del suo ordinamento politico, economico e sociale o
provenire dall’esterno.
Per fondare una società o un sistema politico, economico e sociale
che corrisponda ai suoi veri bisogni e alle primordiali necessità e,
allo stesso tempo, che sia ad immagine e somiglianza dell’ordine
cosmico nel quale vive e dal quale prende ispirazione.
Edificare delle istituzioni che facciano l’interesse particolare e
collettivo o se si preferisce, delle istituzioni con le quali l’uomo
stesso possa collaborare e nelle quali, come ogni membro della
medesima società, possa riconoscersi ed identificarsi.
Se non si inizia con il rifiutare la società capitalista, la sua finanza,la
logica dell’interesse, che impone miseria e sottosviluppo a vaste aree del mondo per investire il denaro in armi e droghe sempre più micidiali, non si arriverà a cambiare questo sistema.
Bisogna finirla con la sagra dell’ignoranza pseudo scientifica ( la
Scienza ) tra stupidità, cialtroneria e ipocrisia su giornali e
televisioni. Giornalisti, commentatori, opinionisti, tutti camerieri
dell’ignoranza mediatica, i parolai del nulla che sputano analisi
improbabili pavoneggiandosi nella dimensione dell’apparire. E che
vengono letti ed ascoltati da un’opinione pubblica residuale che di
giorno in giorno si manifesta sempre più come il prodotto finito,
costruito dai ciarlatani istituzionali.
Noi per la libertà di stampa e d’espressione: il revisionismo è inseparabile dalla ricerca storica ed è un diritto inalienabile per tutti i cittadini, garantito dagli articoli 21 e 23 della Costituzione.
Questo non vuol dire che la ricerca storica deve essere revisionista, ma
solo che essa ha in sé una ineludibile potenzialità revisionistica,
nella misura in cui porta alla scoperta di nuovi documenti e dunque
di reinterpretazioni possibili di quanto già acquisito: potenzialità che
va rispettata e difesa da inaccettabili forme di “censura legale” e di
violenza censoria.
E’ normale che il dibattito storico possa
assumere forme anche di contrapposizione frontale.
Lo studio della storia non è cioè un pranzo di gala. Ma neanche può essere un incontro di pugilato con il quale – ledendo la stessa intelligenza
dell’aggressore/censore – si pretende di tappare la bocca a chi
propone tesi opposte.
Le menzogne storiografiche vanno smascherate e sconfitte con
argomentazioni, documenti e dati di fatto, non con leggi liberticide e
con il divieto amministrativo di svolgere dibattiti pubblici o lezioni
nelle scuole e nelle università. Sono più di duecento anni che libri e
manuali raccontano falsità a beneficio di gruppi di potere e logge
varie.
In sintesi, occorre avere l’intelligenza di percorrere un doppio
binario: quello della difesa forte delle proprie idee attraverso una
argomentazione sempre più puntuale e serrata, e quella del
riconoscimento della libertà di parola per l’avversario, di cui
complemento necessario è la proposizione e la difesa di un quadro legislativo che impedisca ogni forma di censura e garantisca le basi
giuridiche per la libertà di espressione per tutti.
Per terminare noi siamo in trincea pronti alla sortita per dare l’ultima
spallata ad un sistema manovrato da servi, da lenoni, da corrotti, da
miserabili e da infami.
Ed iniziare il nostro vero grande reset.
Per fare questo occorre dimenticare le ideologie che hanno negli anni passati, fuorviato tanti giovani, uscire definitamente dal liberalismo occidentale, unire uomini e gruppi non mossi da ambizioni personali ed egocentrismo, ritrovare le radici di una Tradizione che ci appartiene, quale sia la nostra origine e razza, divenire insomma Popoli che hanno recuperato la loro origine e dignità.
Soldati politici e monaci guerrieri con una visione metafisica e metapolitica.
Di Francesco Torriglia


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