
Le società borghesi stanno marciando inesorabilmente verso un annichilente baratro cosmopolita e mondialista, ma non lo fanno in virtù di una presunta de-ideologizzazione, bensì proprio per effetto del condizionamento e del lavaggio del cervello prodotti dall’unica ideologia attualmente egemone sul pianeta, ovvero il liberalismo e il perverso meccanismo finanziario-capitalistico che ne deriva.
Dobbiamo constatare che taluni sedicenti rivoluzionari non trovano niente di meglio che assumere atteggiamenti da fascisti anni venti con atteggiamenti e parole d’ordine di tempi andati, come se non fossero trascorsi decenni da allora e le problematiche siano oggi altre. Come se altri soggetti non fossero entrati nella sfera politica con altre tematiche e i temi sul tavolo fossero gli stessi di un secolo fa’.
Oggi non si tratta più di una battaglia politica ma di una battaglia di Civiltà. E’ un gioco lo stesso divenire dell’uomo, che il transumassimo vorrebbe distruggere in una visione pedo satanista. Perché dietro le lobbies e i centri di potere vi sono forze esoteriche non solamente materiali.
Per tornare a noi, come dicemmo quasi 70 anni fa riteniamo il fascismo un fenomeno politico ormai superato, appartenente alla storia, così come l’antifascismo, ormai relegati ai testi di storia ed ai musei ed ai vecchi esponenti dell’ANPI che portano apparentemente avanti una battaglia in realtà sono le quinte colonne di quei poteri finanziari cosmopoliti che a parole dicono di voler combattere.
Insomma combattere per il fascismo o per l’antifascismo quando questi non hanno più logica di esistere dimostra solo una malattia senile di cui certi giovani non sembrano immuni. A noi ricordano molto i ragazzi della via Pàl o le risse tra diverse tifoserie: il bisogno di crearsi un nemico e nel contempo creare un gruppo in cui identificarsi per trovare l’io smarrito in questo mondo nichilista.
A questo odio su cui i padroni contano per meglio dividere e gestire il popolo, noi urliamo parole di concordia e di pace, di unità d’intenti per combattere il vero nemico e non marionette travestite da fascisti o comunisti.
Per questo facciamo nostro l’appello di Togliatti sostenuto da 64 esponenti del partito comunista nel lontano 1937: “Manifesto per la salvezza dell’Italia e la riconciliazione del popolo italiano. Al popolo italiano, alle camicie nere, agli ex combattenti e volontari d’Africa. Noi abbiamo ragione di inorgoglirci della nostra patria….Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere assieme a voi, fascisti della vecchia guardia e giovani fascisti, per la realizzazione del programma fascista del 1919…Diamoci la mano, fascisti e comunisti, cattolici e socialisti, uomini di tutte le opinioni…abbiamo la stessa ambizione di una Italia forte, libera e felice.”
Per terminare uniamoci, pronti alla sortita per dare l’ultima spallata ad un sistema manovrato da servi, da lenoni, da corrotti, da miserabili e da infami.
Ed iniziare il nostro vero grande reset


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