SUPPORTACI CON UNA DONAZIONE LIBERA E CONSAPEVOLE

“L’unico tentativo serio di lotta alla mafia fu quello del prefetto Mori durante il Fascismo, mentre dopo, lo Stato ha sminuito, sottovalutato o semplicemente colluso.. Sfidiamo gli antifascisti a negare che la mafia ritornò trionfante in Sicilia ed in Italia al seguito degli “Alleati” e degli antifascisti, in ricompensa dell’aiuto concreto che essa fornì per lo sbarco e la conquista dell’isola.”

- Giovanni Falcone, dal libro "Cose di Cosa Nostra, capitolo 6 "potere e poteri"

“A tal riguardo mi piace ricordare un passaggio di "Schegge di storia siciliana" di Elio Camilleri:
Boss numero 1. Non era passato un anno dalla presa del potere che Mussolini pare ricevette a Palazzo Venezia una visita: "Baciamo le mani – disse don Calogero Vizzini – Io sono il capo della mafia, vostra signoria non si preoccupi della Sicilia, i siciliani li facciamo diventare tutti fascisti da così a così! Comandiamo noi!" Mussolini lo ascoltò in silenzio, poi suonò un campanello e apparve un capitano dei carabinieri. "Arrestate quest’uomo – gli ordinò – Portatelo su un’isola disabitata. Arrestate tutte le persone del suo paese che abitano nel raggio di mezzo chilometro dalla sua casa!"

Boss numero 2. Nel maggio del 1924 un altro messaggio mafioso "Vada tranquillo, Eccellenza, qui ad annientare i sovversivi ci pensiamo noi" e Mussolini s’infastidì molto quando Ciccio Cuccia, capo mafia e sindaco di Piana dei Greci, ex carrettiere e divenuto cavaliere della Corona d’Italia gli assicurò che non c’era bisogno di tutta quella scorta armata che si era portato appresso per la sua difesa personale: non c’era bisogno perché, come suo ospite, non aveva di che temere. Sarà stata molto probabilmente questa la causa prossima, l’occasione, lo spunto, la molla che fece scattare l’operazioni "Mori".

Mussolini, di là da taluni atteggiamenti di una mafia pittoresca, non poteva tollerare che lo Stato non fosse presente sul territorio dell’isola. Nell’ottobre 1925 arrivò a Palermo come Prefetto con poteri speciali, Cesare Mori, ma questa è un’altra "scheggia". Per concludere va detto che anche Ciccio Cuccia, come don Calò Vizzini, fu arrestato e condannato ad una lunga pena detentiva.

Gli 'alleati' hanno prodotto di fatto il boom economico del fenomeno mafioso. È innegabile che la mafia ha avuto il suo "risorgimento" solo dopo la liberazione. Il rientro agevolato dagli alleati, per avere appoggio logistico durante la guerra, di alcuni boss dall'America, trasformò in potenza economica e aprì al mercato di stupefacenti quello che prima era un fenomeno di signoraggio che aveva trovato in Mori un nemico leale e reale, un prefetto scaltro e deciso."

- Rocco Chinnici

Lascia un commento

In voga