Una cara amica mi ha detto che rimane neutrale nella guerra tra l’entità sionista e la Repubblica Islamica dell’Iran. Questo nasce in lei, e credo mi molti altri, dalla disinformazione che dai tempi della scuola e poi oggi dai media mainstream bombarda i cervelli della gente.Da una mia visione pagana, e quindi opposta alle cosiddette…
Una cara amica mi ha detto che rimane neutrale nella guerra tra l’entità sionista e la Repubblica Islamica dell’Iran. Questo nasce in lei, e credo mi molti altri, dalla disinformazione che dai tempi della scuola e poi oggi dai media mainstream bombarda i cervelli della gente. Da una mia visione pagana, e quindi opposta alle cosiddette religioni desertiche rivelate cercherò di spiegare la mia posizione al riguardo. L’Islam contiene in se principi condivisibili, ad esempio i concetti sull’usura in netto contrasto da quanto affermato dalla demoniaca religione ebraica, che riassume in se i peggiori concetti del razzismo biologico per cui solo i giudei sono degni di esistere e tutti gli altri popoli, razze, sono per loro degli animali parlanti, la cui funzione è quella di essere schiavi del popolo eletto. Già questo concetto razzista e di predominio dovrebbe far pensare. Si dirà che sono concetti antichi, della Tohrà e oggi superati dagli stessi ebrei. Vi riporto allora le parole pronunciate dal primo ministro israeliano in parlamento: “ La nostra razza è la razza suprema. Siamo le divinità in questo pianeta. Siamo così diversi dalle razze inferiori come loro lo sono dagli insetti. Infatti, rispetto alla nostra razza, le altre razze sono bestie e animali, bestiame al meglio. Le altre razze sono come escrementi umani. Il nostro destino è governare sulle razze inferiori. Il nostro regno terreno sarà governato dal nostro capo con una verga di ferro. Le masse ci leccheranno i piedi ci serviranno come nostri schiavi.” Discorso del primo ministro israeliano Menachem Begin in un discorso alla Knesset ( parlamento israeliano) il 25 giugno 1982. Bisogna dar atto al Dominio che con la complicità pagata o politicamente corretta dei loro sciocchi servi, la battaglia delle parole è stata da lui vinta, per cui il termine razzista è diventato sinonimo di crudeltà, superbia e disumanità. Sul significato ed etimologia del vocabolo razza possiamo dire che derivi dal latino ratio, che ha il significato di qualità, natura (cif. Varrone, Cesare, Cicerone) trasformandosi in seguito in razza dallʼaccusativo rationem -ragione- utilizzato da Macchiavelli e Boccaccio e successivamente introdotto nelle lingue spagnola ( raza), Portoghese ( raça) allʼiglese ( race) al tedesco (Rasse). Già questo dovrebbe far capire a chi non ha completamente rinunciato a usare il cervello chi sono questi e quali sono i loro attuali obiettivi. Purtroppo anni di intossicazione propagandista ha portato i più a credere nell’olodogma (assunto a verità per legge e chi lo nega o vuole chiarirne alcuni punti è arrestato e condannato da leggi liberticide, naturalmente fatte approvare nei parlamenti europei dalle lobbies ebraiche). Non è un caso che l'accelerazione di taluni fenomeni disgreganti nella società ma direi nello stesso uomo non siano dovuti ad infiltrazioni d'agenti del nemico tramite l'inquinamento delle coscienze e dello spirito. Possono essere fenomeni più rimarcati come mode, musica, cinema, tv, e già qui possiamo vedere la malefica alleanza tra una destra che controlla i mass media - non mi riferisco ai soli telegiornali- ed una sinistra che ha perso tutta la sua carica rivoluzionaria per diventare maître à penser nei salotti televisivi e no, stipendiata da quella stessa destra che dice di combattere. Mi riferisco a forme "più sottili" di inquinamento per il controllo del pensiero e delle azioni degli individui, in parole povere al controllo remoto delle coscienze e delle intelligenze. E le vittime lo siamo tutti...bianchi, neri e gialli. Esaminiamo allora quello che dicono i testi sacri della religione ebraica. Non il Vecchio Testamento, ma quelli che gli ebrei considerano i desti che devono ispirare il loro comportamento quotidiano e che Israele pratica giornalmente. L’Halakhah è il sistema legale del giudaismo classico seguito da tutti gli ebrei dal nono secolo ad oggi, ed esso si fonda soprattutto sul Talmud che si divide in due parti: la Mishnah (l’insegnamento) e la G(h)emara (il completamento). A questo si aggiunga la Mishnah Torah, scritta dal rabbino Moses Maimonides. E a proposito di razzismo con cui gli ebrei si riempiono la bocca e le tasche: “Dal cibo dello spirito sono esclusi i gentili e i cani” Israel Shahak ( p.189). E secondo Maimonide “ i mongoli, i popoli nomadi del nord e del sud, i negri ed affini, sono animali muti e si situano sotto l’uomo (l’ebreo) e al di sopra dalle scimmie” (p. 23) Secondo il rabbino Sim’on Ben Johai durante una guerra è un dovere religioso uccidere i non ebrei ( Mitzvah p. 165) e in tempo di guerra un popolo ostile agli ebrei debba essere sterminato ( p.162). E a proposito di pedofilia e violenza sulle donne sempre Maimonides insegna; “Se un ebreo ha rapporti sessuali con una donna non ebrea, sia si tratti di una bambina di tre anni o di una donna adulta lei deve essere uccisa come si farebbe con una bestia perché a causa sua l’ebreo ha commesso una trasgressione” ( p.178). Quindi tutti quelli che si schierano oggi con israele ( vero Meloni?) accettano quanto sopra riportato. E sul piano politico che l’entità sionista sia la unica democrazia in Medio Oriente, per questo finanziata, protetta e finanziata dal mondo capital liberista è cosa nota. Parlando poi degli iraniani molti li credono arabi. ma essi sono Persi, discendenti di Dario. A differenza della entità sionista nel parlamento di Teheran sono presenti gruppi non legati all’Islam, come ebrei, cristiani e zoroastriani. Alle donne è permesso di accede ai più alti gradi nelle professioni; università, ricerca, aviazione, etc. Giusto per dire, nell’anniversario di Dario I di Persia, detto il Grande gran re dell'Impero achemenide dal 522 a.C. all’anniversari della sua morte circa un milione e duecento mila giovani hanno marciato per ricordare l’evento. Arrivando a Teheran, nel Paese con le reticenze di un’occidentale che dell’Iran ha un’immagine indefinita, cristallizzata in un abisso di ignoranza e superstizione perché stritolata in una rigida cultura europea, così incapace di comprendere l’Iran a fondo. Sin da ragazzini ci bombardano con idee di superiorità, soprattutto nel campo dell’istruzione, che ci incanalano verso un’idea del resto del mondo come non alla nostra altezza. Eppure anche in questo senso l’Iran è una piacevole sorpresa: l’università è all’avanguardia in tutti i campi e i docenti sono altamente specializzati. Le lezioni sono un luogo di scambio e di confronto e il grande campus universitario al centro della capitale è un’oasi di pace e meditazione, un rifugio silenzioso ed autentico circondato, sui quattro angoli, da una città rumorosa ed instancabile. All’Università di Teheran, una delle più prestigiose di tutto il Medio Oriente, si accede per merito dopo un concorso nazionale altamente selettivo. Teheran diviene così un luogo di attrazione per migliaia di studenti che arrivano da tutto l’Iran. Giovani curdi, persiani, beluchi e bandari, ma anche cristiani ed ebrei portano così in città le loro peculiarità, creando una varietà sociale cangiante che si mescola con la realtà urbana e con la dirompente cultura metropolitana che distingue la capitale. Tra i banchi delle lezioni si alternano ragazzi con crocifissi al collo o con il tasbeeh in mano mentre studentesse strette nei loro chador neri chiacchierano con ragazze dai veli colorati e i dread rosa che cadono impudenti lungo la loro schiena. L’università è quindi lo specchio più autentico della società, perché è un luogo multiforme e variegato, così come cangiante è la società iraniana. Naturalmente la RAI e Mediaset non ve lo diranno mai: per loro, servi sciocchi del liberal capitalismo, tutto questo non esiste.
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